Come agisce un elettrostimolatore?
Le aree di applicazione degli elettrostimolatori professionali sono fondamentalmente tre: estetica, terapeutica, sportiva. Oggi analizzeremo meglio il rapporto tra allenamento sportivo ed elettrostimolazione.
Gli atomi dei corpi viventi e non hanno un nucleo con carica positiva e un involucro negativo, formato di elettroni che ruotano attorno al nucleo. Alcuni atomi sono in equilibrio, altri sono ioni positivi o negativi, ossia sono instabili e tendono a cedere o acquistare elettroni. Se si collegano due corpi con un conduttore si crea una corrente elettrica che ristabilisce l’equilibrio tra i due, facendogli raggiungere lo stesso potenziale.
Nel corpo e nella fattispecie nei muscoli, a riposo, la fibra nervosa e la placca neuromotrice hanno una differenza di potenziale rispetto all’esterno di -70mV. Quando si posizionano correttamente, tra i due elettrodi di un elettrostimolatore si instaura un campo elettrico a mezzaluna che raggiunge le placche neuromotrici. La carica elettrica riduce la differenza di potenziale a -50mV : la placca neuromotrice e la fibra entrano in uno stato di eccitazione, che si trasforma in contrazione muscolare.
I nostri muscoli sono composti di migliaia di cellule, dette fibre muscolari; possono essere di tre tipi, rosse, bianche e intermedie.
Le fibre rosse o di tipo I usano grassi e zuccheri in via aerobica e hanno notevole resistenza al lavoro prolungato; le fibre bianche compiono scatti; le intermedie a seconda dell’allenamento possono avere caratteristiche delle une e delle altre. Con un elettrostimolatore, a seconda della profondità del campo elettrico creato, si andranno a stimolare i diversi tipi di muscolo.
Sport e elettrostimolazione
L’elettrostimolazione si rivela un efficace supporto che permette di aumentare i benefici dei classici esercizi attivi; è possibile anche ricreare le benefiche conseguenze di un allenamento, a patto però di saper calibrare bene i diversi programmi dell’apparecchio.
Durante un qualsiasi allenamento le fasce muscolari coinvolte sono molteplici, non solo una. L’elettrostimolazione per essere efficace dovrebbe replicare gli effetti di un esercizio reale, quindi deve coinvolgere tanti muscoli diversi e complementari; utilizzando i diversi programmi allenanti dell’apparecchiopossiamo in qualche modo ricreare una situazione simile a quella che si crea quando facciamo davvero ginnastica.
In ogni elettrostimolatore esistono diversi programmi, da utilizzare calibrandoli tra loro. Per esempio, alcuni stimolano le fibre veloci del muscolo, altri vanno a toccare anche le caratteristiche elastiche, altri ancora aumentano la resistenza del muscolo facendogli produrre acido lattico. Ci sono anche programmi che aumentano la resistenza aerobica e altri per il tono muscolare: lavorano nelle fasce profonde e aumentano la resistenza all’affaticamento.
Tutta sta nel trovare il giusto programma per i propri obiettivi!